Le Affascinanti Manie Degli Altri by Alexander McCall Smith

Le Affascinanti Manie Degli Altri by Alexander McCall Smith

autore:Alexander McCall Smith [McCall Smith, Alexander]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Generica, Narrativa, Mistero & Poliziesco, Gialli
ISBN: 9788850241149
Google: 5yJ1BAAAQBAJ
Amazon: 8850241143
Goodreads: 24420731
editore: TEA
pubblicato: 2010-01-01T00:00:00+00:00


9

C’erano stati giorni dolorosi nella vita di Isabel, come capita a tutti noi. Durante il suo breve matrimonio con John Liamor, c’erano giorni in cui si sentiva avviluppata da una coltre di disperazione: una coperta buia e avvolgente che le impediva di fare qualsiasi cosa, di pensare ad altro che non fosse la sua sofferenza. Era uno stato d’animo che portava con sé l’autocommiserazione, per la quale provava un particolare ribrezzo, se la vedeva negli altri, pur capendola alla perfezione. Non lo farò, si disse mentre tornava a casa. Non lo farò. No. Ma cos’era che non voleva fare? Pensare Jamie capace di un inganno, di un…? Non riusciva nemmeno a pensarla, quella parola, figurarsi a mormorarla sottovoce, tra sé; in quel momento però la disse, le sfuggì dalle labbra in un sussurro quasi impercettibile: infedeltà. E poi, mentre quella parola aleggiava ancora nell’aria, mormorò: una relazione.

Passò accanto alla fotografia della sua santa madre americana, al suo posto su un tavolino dell’ingresso; la sua santa madre americana la quale, come aveva scoperto a un certo punto, aveva avuto una relazione. Era venuto fuori durante una conversazione con la cugina di sua madre, Mimi McKnight, che aveva cercato di proteggerla tenendoglielo nascosto, ma a cui lei aveva estorto l’informazione. Mimi le aveva raccontato la vicenda con il massimo tatto di cui era capace e aveva chiesto a Isabel di perdonare sua madre, cosa che lei aveva fatto, certo: il perdono, le aveva fatto notare Mimi, anche postumo, può essere altrettanto efficace di quello concesso in vita; anzi, forse di più. Isabel era rimasta colpita da quell’affermazione e si era resa conto di quanto fosse vera: perdonare gli altri ci consente di mitigare i nostri sentimenti verso il passato, di lenire la nostra rabbia. I genitori ci possono deludere in molti modi: potevano fare di più, ci hanno resi nevrotici, dovevano insistere perché imparassimo a suonare il piano, e ora è troppo tardi; erano troppo severi, nelle cose grandi o in quelle piccole; erano troppo poveri, troppo ignoranti, troppo ricchi e possessivi. I rancori che possiamo serbare nei confronti del passato sono tanti, legati all’amore e all’approvazione che non ha saputo regalarci. Ma se perdoniamo, il passato non ha più il potere di ferirci.

Isabel guardò sua madre. La fotografia era stata scattata durante un viaggio a Venezia con una compagna di università di cui ora non ricordava il nome. L’amica era in secondo piano e si teneva un cappello di paglia calcato in testa con una mano; c’era vento e sullo sfondo sventolavano delle bandiere: piazza San Marco, con i tavolini del caffè Florian, uno dei posti preferiti di Proust, ritratto in un bellissimo quadro di uno dei coloristi scozzesi. Isabel guardò il viso di sua madre: sorrideva e ora le sembrava che quel sorriso volesse dire: Tesoro mio, la vita è così; ci sono tante delusioni, tante…

Isabel si girò. Charlie, che aveva tolto dal passeggino lasciandolo nell’ingresso, stava piagnucolando. Era stanco e presto si sarebbe addormentato, ma al momento non c’era nulla che lo potesse consolare.



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